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Accumulazione/distribuzione | Un fondo può essere ad accumulazione dei proventi se reinveste automaticamente i propri utili o a distribuzione dei proventi se periodicamente distribuisce agli investitori dividendi o cedole una o più volte l'anno. Alcuni fondi lasciano la libertà al proprio organo decisionale di accumulare o distribuire. Su Quantalys, per convenzione, per i fondi a distribuzione aggiungiamo una (D) alla fine del nome, per i fondi ad accumulazione aggiungiamo alla fine del nome una (C) (capitalisation). |
Benchmark di riferimento | È il benchmark dichiarato dal fondo nel suo prospetto. Questa informazione non è sempre aggiornata o presente sul database, si raccomanda di consultare il prospetto più recente per una verifica. |
Categoria Quantalys | Si tratta della categoria nella quale Quantalys classifica i fondi. Permette di comparare tra loro dei fondi con una strategia di investimento simile, di classificarli e di assegnare loro un rating. Per ogni categoria vengono calcolati diversi indicatori: performance, rischio, ecc. |
Codice ISIN | Codice identificativo composto da 12 caratteri, di cui i primi due indicano il paese di domiciliazione del fondo. Utilizzato per identificare i fondi e trasmettere ordini di acquisto e di vendita. |
ETF | Gli ETf sono fondi che hanno come unico obiettivo d'investimento quello di replicare l'indice al quale si riferiscono (benchmark) attraverso una gestione totalmente passiva. Si può trattare di ETF (Exchange Traded Funds o fondi indicizzati quotati in borsa) o di ETC (Exchange Traded Commodities o materie prime quotate in borsa). Questi prodotti sono negoziati in borsa come le azioni attraverso il pagamento di commissioni di intermediazione. |
Fondo 130/30 | Un fondo 130/30 (long/short) è un fondo azionario che investe il 130% del patrimonio disponibile in posizioni lunghe, ossia acquista titoli come i fondi tradizionali, e assume posizioni corte per il 30%, in modo che l'esposizione netta all'azionario sia pari al 100% degli asset. |
Fondo bloccato alla sottoscrizione | In determinate condizioni la società di gestione può essere portata a bloccare le nuove sottoscrizioni in un fondo a partire da una determinata data. È sempre possibile vendere le quote già in possesso ma non è più possibile investire nel fondo fino a quando la società di gestione non apra nuovamente il fondo alle sottoscrizioni. |
Fondo di fondi | Alcuni fondi investono in altri fondi piuttosto che direttamente in titoli. Dunque se dichiarano nel prospetto di investire almeno il 50% del loro portafoglio in altri OICVM, vengono considerati da Quantalys come fondi di fondi. Un fondo feeder non è considerato come un fondo di fondi, a meno che il suo fondo master sia già un fondo di fondi. I fondi di fondi sono soggetti a due livelli di oneri di gestione: quelli del fondo stesso e quelli dei fondi nei quali investe. |
Fondo etico | Fondo che predilige investimenti in società che soddisfano particolari requisiti in tema di responsabilità sociale e sostenibilità; la scelta di tali società è giudicato da enti specializzati o da analisti della stessa società di gestione sulla base di una serie di criteri (di carattere sociale, ambientale e di governance). Per essere identificato come "etico" da Quantalys, il fondo deve specificare nella strategia di investimento presente all'interno del prospetto l'approccio diverso (da quello finanziario) utilizzato per la selezione, o deve poter giustificare a Quantalys la veridicità di questo approccio, nel caso in cui non sia presente nel prospetto. |
Fondo frazionabile | È frazionabile un fondo di cui è possibile acquistare una frazione di quota. |
Fondo islamico | I fondi definiti “Islamici” sono gestiti in conformità ai principi della legge islamica (Sharia). Questa conformità è generalmente approvata da un comitato composto da specialisti della Sharia. |
Fondo madre | Fondo nel quale è investita la totalità del patrimonio di un fondo detto “feeder”. |
Gestione delegata | La società di gestione di un fondo può decidere di delegarne la gestione effettiva a un'altra società che viene chiamata di gestione delegata. |
Hedged | Una classe di un fondo è definita “protetta” (“hedged” in gergo) quando prevede una copertura dal rischio di cambio, allo scopo di preservare i rendimenti dalle fluttuazioni tra la valuta di riferimento e le diverse valute in cui sono denominati i titoli sottostanti il fondo. Per esempio, un fondo che investe in azioni americane è esposto sia al rischio del mercato americano che, per l'investitore della zona euro, al rischio di cambio EUR/USD. La copertura neutralizza il rischio di cambio e permette di beneficiare della sola performance del mercato azioni USA. |
Perdita massima | È la perdita massima subita dal fondo sul periodo. |
Performance annualizzata | La performance annualizzata di un fondo esprime la performance annua che quel fondo avrebbe dovuto ottenere nel periodo considerato per registrare un determinato rendimento su un orizzonte temporale maggiore di un anno. Ad esempio se un fondo ha ottenuto un rendimento pari al 30% in due anni, la performance annualizzata (calcolata nel regime composto) è pari al 14,02%; in altre parole, registrare un rendimento biennale del 30% è equivalente a ottenere una performance annua del 14,02% per due anni consecutivi. La performance annualizzata non corrisponde quasi mai alla realtà sperimentata dall'investitore: permette più che altro di comparare più prodotti. |
Performance cumulata | La performance cumulata indica l'evoluzione percentuale del NAV del fondo (e quindi la sua performance) in un dato periodo. Se il NAV di un fondo oggi è pari a 130 e un anno fa era pari a 100, significa che la performance cumulata in un anno è stata del 30% ((130-100)/100). |
Rating Quantalys | Il rating Quantalys è calcolato ogni mese utilizzando i dati degli ultimi 3 anni. Il calcolo è effettuato per i fondi appartenenti a categorie valutabili e considera 3 fattori: l'alfa del fondo rispetto all'indice della sua categoria, il beta (suddiviso in beta bull e beta bear) e l'alfa del fondo rispetto al suo indice medio di riferimento emerso dalla style analysis. Il rating è espresso tramite un numero di stelle (da 1 a 5 in ordine crescente di giudizio positivo) che sono distribuite per ogni categoria dopo aver suddiviso i fondi di appartenenza in quintili proporzionali (20%). |
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Performance fee | Alcuni fondi, oltre alle commissioni di gestione standard, prelevano una performance fee subordinata al raggiungimento di un obiettivo di performance rispetto a un benchmark o ad un determinato valore: quando il fondo supera l'obiettivo (a volte con alcune condizioni aggiuntive, ad esempio che la performance del fondo sia positiva), la società di gestione applica una commissione che viene detratta dal NAV. Si prega di fare riferimento al prospetto del fondo per avere maggiori dettagli sul meccanismo di questa commissione. |
Spese correnti | Sono le spese effettivamente addebitate alla classe del fondo al momento della chiusura dell'ultimo esercizio contabile, o una loro stima nel caso di una classe di fondo che non abbia ancora chiuso il suo primo esercizio. Le spese correnti comprendono i costi di gestione, di amministrazione, legali, di revisione e custodia. Esse non includono la performance fee, indicata separatamente nel KIID (documento di informazioni chiave per l'investitore). |
Spese di gestione | Si tratta degli oneri massimi applicati, dalla società di gestione, al NAV del fondo come compenso per la sua gestione. E' un onere “implicito” perché detratto direttamente dal NAV lordo del fondo. Maggiore è l'importo, più la gestione è costosa per l'investitore. |
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Alfa | È la differenza di prestazione tra il fondo e il benchmark della sua categoria per il periodo indicato: quando l'alfa è positivo, il fondo ha sovraperformato l'indice, quando è negativo, il fondo ha sottoperformato l'indice. N.B. Dal momento che l'alfa è una differenza, può assumere valori positivi anche quando il fondo ha registrato un rendimento negativo (ma il benchmark ha ottenuto una performance peggiore) e, viceversa, valori negativi quando il fondo ha registrato una performance positiva ma inferiore a quella dell'indice di riferimento. |
Asimmetria | Si tratta di un coefficiente che misura il grado di asimmetria di una distribuzione rispetto alla sua media. Per una distribuzione Normale questo coefficiente è uguale a 0. Un indice negativo indica la presenza di un numero maggiore di performance mensili inferiori alla media, mentre se positivo indica la presenza di un numero maggiore di performance mensili superiori alla media. A parità di condizioni, un fondo con un valore di tale indice è preferibile. |
Beta | Il beta di un fondo è un coefficiente di volatilità (in particolare, di rischio sistematico) che misura la relazione tra le variazioni del valore di un fondo e quelle del mercato di riferimento. Viene calcolato attraverso una regressione tra i rendimenti mensili del fondo e quelli del benchmark di categoria. Al beta del mercato viene assegnato il valore 1: se il coefficiente Beta è superiore all'unità vuol dire che il fondo oscillerà in modo più che proporzionale rispetto all'indice di riferimento, sia in aumento che in diminuzione; se il coefficiente Beta è compreso tra 0 e 1, il valore del fondo oscillerà meno che proporzionalmente rispetto all'indice in entrambe le direzioni. Il segno «meno» nel beta indica che il titolo oscilla in direzione opposta dell'indice. Ad esempio un fondo con un beta di 1,2 è il 20% più reattivo rispetto all'andamento del mercato (sia al rialzo che al ribasso). |
Beta Bear | Il beta bear di un fondo è un coefficiente di volatilità (in articolare, di rischio sistematico) che misura la relazione tra le variazioni del valore di un fondo e quelle del mercato di riferimento nelle fasi al ribasso. Viene calcolato attraverso una regressione tra i rendimenti mensili del fondo e quelli in fase di ribasso del benchmark di categoria. Al beta del mercato viene assegnato il valore di 1: un fondo con un beta bear di 1,2 è il 20% più reattivo rispetto al mercato quando questo è in ribasso (quindi la sua performance sarà più negativa di quella mercato), un fondo con un beta bear pari a 0, 8 sarà il 20% meno reattivo del mercato quando questo è in ribasso (quindi la sua performance sarà negativa ma migliore di quella del mercato). |
Beta Bull | Il beta bull è un coefficiente di volatilità (in particolare, di rischio sistematico) che misura la relazione tra le variazioni del valore del fondo e quelle del mercato di riferimento nelle fasi al rialzo. Viene calcolato attraverso una regressione tra i rendimenti mensili del fondo e quelli in fase di rialzo del benchmark di categoria. Si assegna al beta del mercato il valore di 1: un fondo con un beta bull di 1,2 sarà del 20% più reattivo del mercato quando questo è in rialzo (e quindi avrà una performance migliore del mercato), un fondo con un beta bull di 0,8 sarà per il 20% meno reattivo del mercato quando questo è in rialzo (e quindi avrà una performance minore del mercato). |
Curtosi | La curtosi calcola l'allontanamento dalla normalità distributiva, rispetto alla quale si verifica un maggior appiattimento (distribuzione platicurtica) o un maggiore appuntimento (distribuzione leptocurtica) della distribuzione in esame. In particolare l'indice di curtosi costituisce una misura dello “spessore” delle code di una distribuzione. Una distribuzione normale ha una curtosi pari a zero; se il valore è maggiore di zero si è in presenza di una distribuzione leptocurtica, se è minore di zero di una distribuzione platicurtica. Una distribuzione leptocurtica avrà una curtosi maggiore di zero e delle code di distribuzione (cioè delle performance mensili estremamente positive o negative) spesse. Una distribuzione platicurtica avrà una curtosi inferiore a 0 e delle code di distribuzione sottili. A parità di condizioni verrà preferita una distribuzione platicurtica (curtosi inferiore a 0, quindi negativa) in quanto significa che avrà registrato un minor numero di performance mensili estreme. |
Down-market capture ratio | Si tratta del rapporto tra la performance settimanale cumulativa del fondo nei periodi durante i quali l'indice di riferimento della categoria ha avuto una performance inferiore o uguale a 0 e la performance cumulativa dell'indice durante lo stesso periodo. Minore è il suo valore, migliore è stata la performance relativa del fondo rispetto all'indice di riferimento della categoria. |
Downside risk | La volatilità misurata come deviazione standard considera rischio qualunque scostamento dal dato medio, anche quelli positivi. L'investitore è solito considerare rischio solo le performance al di sotto di una certa soglia. Il downside risk (DSR) riesce ad esprimere il grado di dispersione dei rendimenti al di sotto del target di rendimento percepito come critico da parte dell'investitore, che per Quantalys è l'EONIA, che rappresenta il tasso di interesse medio di riferimento nelle operazioni a brevissima scadenza (overnight). Come per la deviazione standard, maggiore è il downside risk, maggiore è il rischio “negativo” assunto dal fondo. |
Indice di sharpe | L'indice di Sharpe esprime il rapporto tra l'extra-rendimento del fondo rispetto al tasso risk-free (Quantalys usa l'EONIA come tasso privo di rischio) e il rischio del fondo (misurato dalla deviazione standard dei suoi rendimenti mensili). Nel caso in cui il fondo abbia generato una extra-performance rispetto al tasso privo di rischio (nel caso quindi in cui l'indice di Sharpe sia positivo), maggiore è il valore dell'indice, migliore è stata la remunerazione del rischio assunto dal fondo. Un indice di Sharpe di 0,4 indica che l'extra-rendimento rispetto al tasso risk-free è stato dello 0,4% per ciascuna unità di rischio aggiuntivo (vale a dire per l'1% di volatilità, misurata dalla deviazione standard dei rendimenti del fondo nel corso del periodo di calcolo). |
Indice di sortino | L'indice di Sortino esprime il rapporto tra l'extra-rendimento del fondo rispetto al tasso risk-free (Quantalys usa l'EONIA come tasso privo di rischio) e il suo downside risk calcolato sull'orizzonte temporale di riferimento. Il downside risk concepisce il rischio in modo asimmetrico e, precisamente, esclusivamente come evento negativo consistente nel mancato raggiungimento di un target di rendimento ritenuto critico. Esso esprime il grado di dispersione dei rendimenti al di sotto di questo target il MAR (Minimum Acceptable Return) che per Quantalys è rappresentato dall'EONIA. L'uso di questo indice risponde all'esigenza di non penalizzare la volatilità dei rendimenti quando questi sono superiori al risk-free e di evidenziare l'esistenza di una volatilità “positiva” e una “negativa”. |
Information ratio | L'information ratio esprime il rapporto tra extra-rendimento del fondo rispetto al benchmark della categoria di appartenenza (cioè il suo alfa) e la tracking error volatility, ossia la deviazione standard del numeratore di questo indice. Se il fondo ha ottenuto una extra-performance rispetto al benchmark della sua categoria (indice positivo) maggiore è il valore assunto migliore è stata la remunerazione di ciascuna unità di extra-volatilità assunta dal gestore. |
Rischio/volatilita' | Il rischio è misurato dalla deviazione standard dei rendimenti settimanali del fondo su diversi orizzonti temporali: 1 anno, 3 anni, 5 anni, o su un orizzonte definito dall'utente. È talvolta indicato come volatilità. Maggiore è la volatilità del fondo, maggiore è la gamma di performance possibili, siano esse positive o negative. A parità di condizioni, minore è il rischio minori sono stati gli scostamenti dal rendimento medio che l'investitore ha dovuto affrontare. Un fondo che presenta una elevata volatilità può aver ottenuto ottime performance in passato in quanto gli scostamenti dal rendimento medio espressi dalla deviazione standard possono essere stati positivi. |
Sharpe del portafoglio | L'indice di Sharpe esprime il rapporto tra l'extra-rendimento del portafoglio rispetto al tasso risk-free (Quantalys usa l’EONIA come tasso privo di rischio) e il rischio del portafoglio (misurato dalla deviazione standard dei suoi rendimenti mensili. Nel caso in cui il portafoglio abbia generato una extra-performance rispetto al tasso privo di rischio (nel caso quindi in cui l'indice di Sharpe sia positivo), maggiore è il valore dell’indice, migliore è stata la remunerazione del rischio assunto dal portafoglio. Un indice di Sharpe di 0,4 indica che l’extra-rendimento rispetto al tasso risk-free è stato dello 0,4% per ciascuna unità di rischio aggiuntivo (vale a dire per l'1% di volatilità, misurata dalla deviazione standard dei rendimenti del portafoglio nel corso del periodo di calcolo). È calcolato solo su orizzonti temporali superiori a 1 anno |
TEV | La tracking error volatility (o tracking error) corrisponde alla deviazione standard della differenza tra i rendimenti mensili del fondo e quelli del benchmark della sua categoria. Maggiore è questo valore, maggiore è lo scostamento in termini di composizione dall'indice di riferimento e viceversa. Un fondo indicizzato ha un basso tracking error (<1%), un fondo attivo ha un tracking error maggiore (in genere superiore al 3%). |
Up-market capture ratio | Si tratta del rapporto tra la performance settimanale cumulativa del fondo nei periodi durante i quali l'indice di riferimento della categoria ha avuto una performance superiore a 0 e la performance cumulativa dell'indice durante lo stesso periodo. Maggiore è il suo valore, migliore è stata la performance relativa del fondo rispetto all'indice di riferimento della categoria. |
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Buy and hold | Un'allocation è detta "buy and hold” quando non vengono apportate modifiche al portafoglio iniziale per l'intera durata della valutazione. Il portafoglio non presenterà una ripartizione costante tra i fondi che lo compongono rispetto alla data iniziale a causa degli apprezzamenti e/o deprezzamenti dei fondi che lo compongono. Questo approccio dunque consiste nel non intervenire sulla composizione inziale (letteralmente significa comprare e mantenere) e si contrappone ad una logica di costant mix che interviene quando è necessario per mantenere le percentuali di ripartizioni costanti. |
Constant mix | Un'allocation è detta “constant mix” quando i pesi iniziali degli elementi che la compongono (dei fondi per esempio) sono tenuti costanti durante tutto il periodo della valutazione. Per esempio se il portafoglio è composto a un tempo t per il 50% dal fondo A e per il 50% da fondi B, durante l'arco temporale si acquistano/vendono quote del fondo A e B affinché ciascun fondo pesi sempre per il 50% all'interno del portafoglio. Se il fondo A ha ottenuto delle notevoli performance positive il suo peso relativo è aumentato e andranno vendute alcune sue quote per comprarne alcune del fondo B e tornare alla ripartizione iniziale al tempo t. |
Correlazione | La correlazione tra due fondi (o tra due categorie o asset class) misura la forza della relazione lineare esistente tra le loro performance. Questo coefficiente può assumere valori compresi tra -1 (correlazione lineare negativa perfetta, quando uno dei due fondi registra una performance positiva l’altro ne registra una negativa di pari intensità) e +1 (correlazione lineare positiva perfetta, quando uno dei due fondi registra una performance positiva l’altro ne registra una di pari intensità e stesso segno). È calcolata nella analisi di portafoglio su diversi orizzonti temporali con i rendimenti mensili dei fondi. Nel calcolo del rischio la correlazione gioca un ruolo fondamentale: infatti quando la correlazione tra due titoli/fondi presenti in portafoglio è inferiore a +1 il rischio complessivo è inferiore alla media ponderata (per i pesi) dei rischi di ciascun componente. E’ quindi preferibile detenere in portafoglio prodotti tra loro poco correlati; per convenzione Quantalys ha stabilito le seguenti soglie: una correlazione superiore a 0,9 denota un basso potenziale di diversificazione, una correlazione tra 0,6 e 0,9 un medio potenziale di diversificazione e un valore inferiore a 0,6 un buon potenziale di diversificazione. Per diversificazione si deve intendere una riduzione del rischio complessivo dovuto alla presenza in portafogli di prodotti tra loro poco correlati. |
Performance (TWR) | Il rendimento di un portafoglio calcolato attraverso il TWR (time-weighted return), misura il tasso di rendimento composto di un portafoglio eliminando l'impatto di eventuali flussi di cassa effettuati dall'investitore (versamenti o prelievi) grazie al calcolo dei rendimenti per sottoperiodi determinati in prossimità di ogni cash-flow. Esiste un altro modo di calcolare il rendimento di un portafoglio, ossia attraverso il calcolo del MWR (money-weighted return) che consiste nel determinare l'IRR (tasso interno di rendimento) dell'investimento, tenendo conto dell'influenza delle movimentazioni effettuate dal cliente nel periodo. |
Portafoglio efficiente | Un portafoglio di fondi è efficiente se, per una data asset allocation, nessun’altra combinazione di fondi offre un rendimento atteso maggiore per uno stesso livello di rischio o un rischio inferiore per uno stesso livello di rendimento atteso. |
Rischio del portafoglio | Il rischio (o volatilità) di portafoglio viene espresso dalla deviazione standard annualizzata dei rendimenti settimanali del portafoglio su diversi orizzonti temporali (superiori o uguali a 3 mesi). Maggiore è il rischio, maggiore è la gamma delle performance che il portafoglio può registrare, siano esse positive o negative. A parità di condizioni inoltre, minore è il rischio minori sono stati gli scostamenti dal rendimento medio che l’investitore ha dovuto affrontare. Un fondo che presenta una elevata volatilità può aver ottenuto ottime performance in passato in quanto gli scostamenti dal rendimento medio espressi dalla deviazione standard possono essere stati positivi. |
Tempo di recupero | È il tempo impiegato dal fondo a superare il precedente NAV massimo raggiunto nel periodo specificato. |
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Osservatorio fondi flessibili | È la lista dei fondi studiati nell'osservatorio della gestione flessibile. Appartengono a una delle due categorie flessibili di Quantalys: Flessibili Europa o Flessibili Globali euro. |
Ottimizzazione fondi specializzati | Inserire qui il peso che si desidera assegnare a ciascuna specializzazione rispetto all'intera categoria. Ad esempio, se si desidera che la specializzazione small cap rappresenti il 20% della categoria azioni Europa, digitare 20. Attenzione, i fondi small cap, quelli che investono in un solo paese o in un'unica area geografica o quelli dei paesi emergenti possono essere più volatili rispetto ai fondi large cap, ai fondi che investono in più aree geografiche o ai fondi emergenti internazionali. Le obbligazioni high yield ed emergenti possono essere più volatili delle obbligazioni diversificate o corporate. Le obbligazioni a breve termine hanno una durata inferiore a quella delle obbligazioni a medio e lungo termine e la diminuzione del loro prezzo sarà di minore entità in caso di aumento dei tassi; per quanto riguarda le obbligazioni indicizzate all'inflazione, avranno un buon andamento anche in caso di aumento inatteso dell'inflazione. |
Punteggio di rischio | Il punteggio di rischio, espresso su una scala da 1 a 100 (dal profilo più prudente a quello più aggressivo) riflette in unico valore la capacità di assumere rischi, volontà di prendere rischi e l'esperienza. E' calcolato attraverso le risposte fornite al questionario. |
Rischio della categoria | Il rischio (o volatilità) della categoria viene calcolato attraverso la deviazione standard dei rendimenti settimanali della categoria su diversi orizzonti temporali: 1 anno, 3 anni, 5 anni o su un periodo definito dall’utente. Maggiore è la volatilità della categoria, maggiore è il range di performance che la categoria può registrare, siano esse positive o negative. |
Rischio relativo | Per tutti i fondi appartenenti ad una certa categoria, le volatilità annualizzate calcolate ogni mese su un orizzonte di 3 anni (o di 1 anno se il fondo non ha 3 anni di storico) vengono classificate per ordine crescente e suddivise in quintili. I fondi che rientrano nel primo quintile hanno un rischio relativo basso, quelli dell'ultimo quintile hanno un rischio relativo elevato (stessa logica per gli altri quintili). A ciascuna di queste classi di rischio relativo corrisponde un grado sulla scala di rischio. |