Markets Update - Momento di attesa per i mercati finanziari
Pubblicato il 23/06/2025 - Marco ChinaiaMercato azionario Zone geografiche
Momento di attesa per i mercati finanziari, tra l’interpretazione di quelli che possono essere gli sviluppi nel conflitto in corso tra Israele e Iran e le decisioni interne americane, tra Federal Reserve e Donald Trump. Dopo la forte volatilità tra marzo ed aprile, la fase di indecisione si rivela ora piuttosto marcata, con la questione tariffe commerciali momentaneamente offuscata dalle tensioni geopolitiche. Ne deriva un andamento mensile non pienamente definito, in termini di andamenti borsistici. S&P500 resta vicino ai 6.000 punti, senza movimenti al ribasso troppo marcati. L’Europa perde quota (-4,0%),
restando comunque in testa da inizio anno. Recuperano i mercati emergenti (+0,1%), favoriti da alcuni movimenti settoriali.
Mercato azionario Paesi
Nonostante gli avvenimenti delle ultime ore: Stati Uniti che attaccano i siti nucleari iraniani; l’Iran che convoca d’urgenza il parlamento per votare la chiusura dello Stretto di Hormuz; la Russia che minaccia la fornitura di armi nucleari all’Iran, solo per citarne alcuni, i mercati sembrano restare a guardare, con reazioni composte e senza bruschi stravolgimenti. A conferma della pragmaticità dei mercati. Resta da chiedersi quali driver possono essere in grado di direzionare i mercati?
L’intervento americano può essere letto come una mossa isolata, che non vuole trascinare l’America in una nuova guerra, ma che vuole avvicinare la fine di questo “rapido” conflitto. Da qui i mercati potrebbero essere consapevoli che la mossa americana potrebbe fungere da acceleratore per sedersi al tavolo dei negoziati.
La calma potrebbe essere però apparente perché all’analisi bisogna aggiungere l’altro lato della medaglia, il silenzio di Khamenei, il quale potrebbe rispondere. Il rischio dunque è reale, ma ancora piuttosto latente.
Mercato azionario Settori
Anche a livello settoriale è venuta a mancare la precisa direzionalità vista dopo gli shift settoriali dei primi mesi del 2025, con un andamento caratterizzato da un’alta dispersione. Torna a perdere terreno il settore dei consumi discrezionali (-4,7%), confermandosi il settore maggiormente volatile (il peggiore da inizio anno (-13,7%). Male anche i finanziari (-2,9%). Tra i difensivi giù l’health care (-3,1%) e i consumi di base (-3,7%). Segnali positivi di recupero arrivano dal settore tecnologico (+0,5%) e dal settore delle telecomunicazioni (+0,5%) entrambi positivi durante l’ultimo mese.
Il rialzo del prezzo del petrolio, dopo la decisione OPEC di aumentare la produzione e in attesa di reazioni derivanti dagli scenari geopolitici ha per ora portato ad una spinta per il settore energetico (+4,9%). Continua il recupero del settore immobiliare (3,1%), il migliore da inizio anno (+6,3%). Poco mossi o deboli gli altri comparti a conferma di una non chiara direzionalità delle dinamiche settoriali.
Mercato azionario Stili
Il contesto favorevole di fine 2024 per le small cap, dettato dal ciclo economico in atto, che ha sostenuto le aziende a piccola capitalizzazione durante i primi mesi del 2025, dopo alcuni segnali di recupero, soprattutto in Europa è venuto a mancare: MSCI World small cap (-1,1%), MSCI USA small cap (-2,2%) e MSCI Europe small cap (-1,2%).
A livello fattoriale, nell’ultimo mese abbiamo assistito ad un recupero del comparto growth. Si può notare infatti, come i titoli caratterizzati da crescita e redditività abbiano registrato perdite minori rispetto agli stili di investimento value, Europa esclusa. Il tutto avvenuto nonostante il diffondersi di incertezze sui dati di inflazione e crescita economica, soprattutto americana, che dovrebbero costruire terreno sfavorevole per le aziende ad alto potenziale di crescita. Gli indici growth: MSCI World growth (-1,5%) e MSCI USA growth (-1,2%) hanno ottenuto risultati migliori rispetto agli indici value: MSCI World value (-1,9%) e MSCI USA value (-2,0%). Risultati sempre negativi, ma opposti per il mercato europeo con MSCI Europe Value (-2,4%) e MSCI Europe Growth (-3,4%).
Mercato obbligazionario Zone Geografiche
La mancanza di direzionalità vista sul mercato azionario non è altro che il riflesso dell’andamento dei rendimenti governativi, specie quelli americani. Se durante larga parte dell’anno l’obbligazionario era riuscito a dare rifugio alla volatilità dell’azionario, durante l’ultimo mese queste dinamiche sono mutate. L’ultima settimana è stata focalizzata sulla riunione della Fed, che ha ribadito lo stand by al ritocco dei tassi, mantenendo un profilo neutro, forse un po’ sgradito a Trump. Le stime del PIL per il 2025 e il 2026 ipotizzano un rallentamento, rispetto alla crescita degli anni precedenti e le stime sulla disoccupazione sono state invece riviste a rialzo, con un’inflazione prevista al 3% durante l’anno. Il decennale americano continua a navigare intorno al 4,40%. Poco mossi i rendimenti dell’area euro.
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