Rassegna stampa aprile 2021

Pubblicato il 30/04/2021 - Marco Chinaia
La Rassegna Stampa Quantalys: in un'unica pubblicazione le posizioni e le analisi delle varie SGR

 

PICTET: “Obiettivo zero: l’Europa alza l’asticella sull’energia pulita”.

Il nuovo piano dell’Unione Europea per il clima prevede il taglio delle emissioni di gas serra del 55% rispetto ai livelli del 1990 entro la fine di questo decennio, stimolando la transizione verso un’economia più sostenibile. Un obiettivo decisamente più ambizioso rispetto a quello in precedenza fissato dall'Unione Europea pari al 40%, che potrebbe portare verso l’obiettivo zero emissioni entro il 2050.

La determinazione dell’UE nel perseguire questa transizione è comprensibile dal dato dei fondi stanziati. Infatti, il pacchetto si tradurrà in circa 7.000 miliardi di euro di nuovi investimenti "verdi" entro il 2050. In particolare, una grande quantità di quel denaro sarà convogliata nel settore ambientale, un settore in rapida ascesa che sta apportando un contributo sempre maggiore al PIL.

Nell’ambito di questo piano, i trasporti, l’energia e il settore immobiliare subiranno una vera e propria trasformazione. Con riferimento ai trasporti, i veicoli elettrici diventeranno un settore strategico, dove i principali Paesi Europei hanno attivato dei programmi per incentivare il passaggio alla mobilità elettrica. Il settore edilizio sarà altrettanto fondamentale, dove l'European Green Deal ha riservato circa 370 miliardi di euro – ovvero 53 miliardi di euro l’anno – alle ristrutturazioni per aumentare l'efficienza energetica e "decarbonizzare" gli edifici esistenti.

 

In questo contesto, come sarà la strategia di investimento “clean energy” di Pictet AM? 

 

Al link AM.Pictet l’articolo completo a cura di S. Freedman, Senior Product Specialist

 

AMUNDI: “Blue Conviction: La crescita globale continua a stupire al rialzo”.

L’economia cinese continua il suo percorso di ripresa, chiudendo il primo trimestre 2021, con un tasso di crescita record su base annuale.

Amundi prevede di rimanere costruttiva verso l’economia cinese, in quanto questo Paese dimostra di essere molto resiliente. Inoltre, a breve vi saranno alcuni appuntamenti importanti, tra i quali, verso la fine di aprile, quando le autorità cinesi rilasceranno le proprie visioni sulla condizione economica del Paese, fornendo la direzionalità delle politiche economiche che seguiranno nel corso del 2021. Non ci si aspettano grossi cambiamenti sul fronte monetario e nemmeno che l’inflazione possa essere un problema per la Cina, che chiuderà il 2021 con un tasso di crescita attorno al 9%.

Nel corso degli ultimi due mesi si è rafforzata l’idea secondo cui la crescita globale sorprenderà positivamente nel corso dell’anno, ma quali possono essere le implicazioni per gli investitori?

Amundi prevede di mantenere il posizionamento sulle attività rischiose, ma non pensa di accumulare ulteriore rischio, così da mantenere il budget di rischio dei portafogli contenuto. È chiaro che, in un contesto in cui la ripresa e la crescita continuano su un trend al rialzo, dove le autorità centrali confermano le politiche monetarie accomodanti e vi è la presenza di un rialzo dell’inflazione, l’ambiente sia estremamente favorevole all’investimento, senza aumentare il rischio.

In conclusione, il contesto degli investimenti rimane positivo, ma il consenso sulla ripresa potrebbe rivelarsi esso stesso un rischio, la fiducia è alta e l’euforia è limitata ad alcune aree e questo potrebbe perdurare a causa dell’ampia liquidità del sistema. Gli attivi rischiosi continuano ad essere favoriti, in un contesto di ripresa ciclica e con politiche delle banche centrali ancora accomodanti nei mercati sviluppati.

 

Al link Amundi.it il podcast completo a cura di S. Zanchi, Head of Strategic Marketing & Products in Italia e M. Defend, Global Head of Research di Amundi

 

FIDELITY: “Rimanere concentrati sulla sostenibilità degli utili”.

Nonostante la peggior recessione degli ultimi decenni, i mercati azionari, nella fase di ripresa, sono riusciti a registrare livelli record. Dai minimi di mercato innescati dalla pandemia di Covid nel marzo 2020, i rendimenti degli asset di rischio sono stati stellari. Elaborare simultaneamente la peggiore recessione dalla Seconda Guerra Mondiale, una ricchezza crescente e una strabiliante corsa rialzista delle azioni richiede qualche acrobazia mentale. Risulta facile giustificare questa dissonanza cognitiva con un esuberanza del mercato o addirittura una bolla speculativa, ma la realtà mostra come questa crescita possa essere giustificata dall’eccezionale crescita attesa degli utili.

Per il 2021, gli  analisti di Fidelity, basandosi su dati aggregati bottom-up, prevedono almeno il 32% di crescita degli utili globali per azione rispetto al 2020 e il 14,2% rispetto al 2019. L'Asia dovrebbe guidare le regioni in un caso di "first-in, first-out" della pandemia. Anche la fiacca Europa dovrebbe registrare utili superiori a quelli del 2019, e solo due settori (energia e industriali), su undici, dovrebbero essere meno redditizi del 2019. Inoltre, in un contesto in cui la spesa fiscale e le politiche monetarie di sostegno non solo hanno fornito un cuscino per i ricavi aziendali e la ricchezza delle famiglie, ma anche un rimbalzo. I consumatori, costretti ad accumulare ricchezza a causa di scelte di spesa limitate, hanno attualmente tassi di risparmio storicamente alti e, con l'allentamento delle chiusure, il rilascio di alcuni di questi risparmi dovrebbe essere in grado di sostenere una forte ripresa.

 

In un clima d'investimento pieno di dissonanza cognitiva, ci si dovrebbe attenere all’importanza degli utili per dettare i rendimenti nel lungo periodo. Definire e ricercare rigorosamente la crescita sostenibile degli utili è il modo migliore per gli investitori di proteggersi dai rischi futuri.

 

Al link Fidelity.it l’articolo completo a cura di R. Boscher, Global Chief Investment Officer

 

ANIMA: “La crescita prosegue tra vaccini e inflazione”.

Il quadro globale a livello macroeconomico non sembra aver subito variazioni durante l’ultimo mese. La crescita globale a livello reale continua il suo percorso in salita, con alcuni segnali particolarmente positivi derivanti dalla Cina, dove i dati economici del primo trimestre 2021 sembrano incoraggianti.  Mentre, dagli Stati Uniti ci si aspetta un forte rimbalzo durante il secondo trimestre, con una crescita vicina all’11%, che dovrebbe condurre la crescita globale americana sopra il 7% nel 2021.

Con riferimento all’Area Euro, la crescita sull’anno risulta positiva, tuttavia è evidente una contrazione durante il primo trimestre, sotto l’1%, che è destinata ad assorbirsi solo nel secondo semestre del 2021, con l’arrivo dei primi fondi del recovery fund, che dovrebbero far ripartire la crescita economica europea.

Il focus del mese di aprile si posiziona sull’andamento della campagna vaccinale, che mostra a livello globale la possibilità di raggiungimento della c.d. immunità di gregge, per i paesi sviluppati, prima della fine dell’anno. Quindi, l’Outlook sui vaccini resta positivo e sarà un elemento che apporterà ulteriore vigore alla crescita economica globale che si aspetta per il 2021.

L’altra tematica importante capace di influenzare l’andamento dei mercati finanziari è l’inflazione. Con riferimento a questo tema ci si aspetta un forte aumento dell’inflazione, caratterizzato da un alta volatilità, durante i primi sei mesi del 2021 per effetto di alcune forze come, l’effetto base, l’andamento dei prezzi del petrolio, l’aggiustamento di alcune tasse, che dovrebbero portare all’aumento dell’inflazione in Europa, negli Stati Uniti e in Cina.

Dal secondo semestre di questo anno la spinta inflattiva dovrebbe cominciare a venire meno, in quanto è difficile pensare ad una transizione tra l’inflazione “head” e l’inflazione “core” quando ancora il mercato del lavoro a livello globale deve aggiustare e recuperare per ritornare ai livelli prepandemici, quindi l’inflazione è vista in aumento durante il primo semestre, tuttavia, risulta un aumento transitorio destinato ad esaurirsi nel breve periodo.

 

In questo contesto di riferimento come si posiziona la views si Anima SGR?

 

Al link Animasgr.it il video completo a cura di F. Fois, Responsabile Investment Research & Advisory

 

GAM: “La musa dei mercati: frenata in curva”.

Durante la scorsa settimana negli Stati Uniti sono stati pubblicati numerosi dati macroeconomici che hanno sorpreso positivamente i mercati. In particolare, il forte balzo delle vendite al dettaglio, la discesa delle richieste di sussidi alla disoccupazione e la progressiva crescita dei prezzi al consumo avrebbero dovuto dare nuovo slancio al movimento al rialzo dei tassi d’interesse, iniziato ad agosto 2020. Ma così non è stato, i rendimenti dei Treasury sono scesi di circa 8 basis point.

Un movimento apparentemente inspiegabile: con il successo del piano vaccinale e la conseguente riapertura dell’economia, il sentiment di mercato è in netto miglioramento.

Si riconoscono alcuni fattori che possono aver contribuito alla momentanea frenata. Il primo aspetto è prettamente tecnico, la tendenza rialzista ha subito una forte accelerazione da metà febbraio, quando ha bucato la parte superiore del canale, raggiungendo un livello di ipercomprato tale da innescare un rientro dagli eccessi. A questo si collega la chiusura parziale o totale di posizioni ribassiste, monetizzando gli utili di periodo. Inoltre, a fine marzo termina l’anno fiscale giapponese e, con il mese successivo, gli investitori nipponici ricostruiscono le loro posizioni finanziarie, generando un flusso di acquisti sul Treasury. Il cospicuo differenziale dei tassi tra il titolo governativo americano e quello giapponese ha costituito in questa fase, anche al netto delle coperture del rischio di cambio, un’opportunità interessante.

 

In questo contesto di riferimento, quali sono le variabili da monitorare nel prossimo futuro?

 

Al link GAM.it l’articolo completo a cura di M. De Palma, Portfolio manager

 

SCHRODERS: “Il gioco si fa duro per chi investe nel cambiamento climatico”.

Per la lotta al cambiamento climatico, il 2020 è stato un anno eccezionale. Durante l’anno della pandemia si è assistito ad un maggiore riconoscimento da parte di tutti gli attori, quali, governi, aziende, mercati finanziari e opinione pubblica, verso l’urgenza di far fronte a questo problema e che questo non possa essere rimandato o demandato. Durante i prossimi anni aumenteranno gli investimenti, la ricerca & sviluppo e la collaborazione internazionale per facilitare una più rapida transizione verso un'economia a zero emissioni. Sebbene, questo contesto, sia solo all'inizio, si tratta di una notizia straordinaria per il pianeta e per le probabilità di evitare il disastro climatico. Questo nuovo slancio a livello politico e aziendale è stato e sarà di supporto per chi investe nelle società che operano per mitigare i cambiamenti climatici.

Investire nel cambiamento climatico non risulta però così semplice. Nel 2020 i mercati finanziari si sono improvvisamente resi conto della portata della transizione necessaria nel prossimo futuro, e questo si è riflesso nelle valutazioni aziendali.

Abbiamo assistito a un'ampia revisione al rialzo dei prezzi delle società con solide tecnologie in aree come energia rinnovabile, veicoli elettrici, idrogeno, economia circolare e sostenibilità alimentare.

Questo re-rating riflette il miglioramento delle prospettive di crescita per quei settori e quelle aziende che, all'avanzare della transizione, hanno investito per creare soluzioni in risposta alla sfida climatica.

Tuttavia, le più alte valutazioni degli investimenti legati al cambiamento climatico rappresentano un vento contrario per i futuri rendimenti, inoltre, se a questo si aggiunge la maggiore consapevolezza verso la transizione e verso le relative opportunità che questa inevitabilmente comporterà, si finirà per sfociare in un aumento della competizione, dove entreranno nel mercato nuovi player e aziende che riorienteranno la loro strategia per adattarsi al cambiamento climatico.

Questa maggiore frammentazione e questo aumento della competizione potrebbe portare ad una riduzione dei rendimenti nei settori legati al cambiamento climatico.

 

Al link Schroders.com l’articolo completo a cura di S. Webber, Gestore di Portafoglio.

 

ALLIANCEBERNSTEIN: “Small cap value ancora sulla strada del successo?”.

Dallo scorso ottobre, le azioni value delle aziende a bassa capitalizzazione hanno messo in atto un recupero sorprendente rispetto ai titoli growth. Il Russell 2000 Value Index, che rappresenta le azioni value a bassa capitalizzazione, ha guadagnato oltre il 61% negli ultimi due trimestri. Il divario di performance tra azioni value e growth si è inoltre ampliato nel primo trimestre del 2021: il Russell 2000 Value Index ha archiviato un rialzo del 21,2%, rispetto al 4,9% messo a segno dal Russell 2000 Growth Index. Quindi, da quando, nell’ottobre 2020, i titoli value hanno iniziato a sovraperformare le azioni growth, le small cap statunitensi hanno goduto di un notevole successo. Gli investitori si sono riversati sulle società che hanno dato prova di resilienza a fronte dell’impatto penalizzante della pandemia. Molti investitori si domandano ora se il rally delle small cap value possa continuare, pur con un margine di vantaggio di questa portata. Alliance Bernstein ritiene che, anche dopo il recente rally, diverse forze continueranno a trainale la ripresa nei mesi e forse negli anni a venire.

 

Al link AllianceBernstein.com l’articolo completo a cura di J. MacGregor e E. Turenchalk

 

INVESCO: “Ricerca Invesco: un nuovo futuro per gli investitori”.

L’investitore italiano esce dal 2020 senza danni, con tanti pensieri, qualche rimpianto, ma anche con nuove consapevolezze e nuovi bisogni per comprendere appieno il contesto in continuo divenire e gli scenari del futuro.

Questo è quanto emerge dalla ricerca Invesco sul rapporto tra l’investitore italiano e i trend strutturali. La ricerca mette in luce la necessità, da parte degli operatori finanziari, di fornire motivazioni maggiormente credibili ed efficaci per investire, affiancando un approccio che dimostri il concreto impatto delle soluzioni di investimento su società ed economia e affiancando anche una certa cultura finanziaria sottostante.

Se il mondo finanziario si porrà l’obiettivo di accettare questa sfida potrà svolgere il ruolo sociale che precedentemente si era perso nelle nebbie delle precedenti crisi di mercato: aiutare le famiglie e i privati ad investire per migliorare il proprio patrimonio favorendo così l’economia reale, la società e l’ambiente.

 

Quali sono i principali risultati della ricerca sui trend strutturali 2020 – 2021 di Invesco?

Al link Invesco.it l’articolo completo.

 

Da Marco Chinaia - Junior Financial Analyst presso Quantalys Italia.