Rassegna stampa febbraio 2021

Pubblicato il 26/02/2021 - Marco Chinaia
La Rassegna Stampa Quantalys: in un'unica pubblicazione le posizioni e le analisi delle varie SGR

 

 

ANIMA SGR: “Overview: Accelerazione della crescita senza inflazione”.

 

Sta prendendo forma il rallentamento economico previsto, ma risultano positive le prospettive per la crescita di medio termine, seppur con differenze profonde fra diverse aree geografiche. La volatilità nel flusso di dati sull’inflazione è salita e rimarrà elevata nei prossimi mesi, ma le pressioni sottostanti sono limitate.

 

Anima SGR prevede di mantenere una valutazione positiva sulle attività rischiose, stante la prospettiva di accelerazione dell’attività economica alla fine del primo trimestre. Tuttavia, la ripresa non si svilupperà in modo uniforme: i rischi legati all’evoluzione della pandemia restano rilevanti, specie quelli associati alla diffusione delle nuove varianti. In questo contesto, Anima SGR prevede di mantenere la convinzione che eventuali fasi di correzione offrano opportunità di acquisto. Con riferimento all’inflazione, la volatilità del flusso di dati sarà elevata nel primo semestre, complici i consistenti effetti base sulle componenti energia/alimentari e sui prezzi dei beni e servizi penalizzati durante la pandemia. I tassi resteranno su livelli eccezionalmente compressi, ma stanno emergendo divergenze interessanti fra aree geografiche e, all’interno di ciascun paese, nei segmenti di mercato.

 

Ci si aspetta che negli Stati Uniti i rendimenti governativi mantengano una tendenza a rialzo, giustificata dal consolidamento della ripresa e dall’aumento del deficit di bilancio. Le pressioni in Area Euro saranno più limitate, viste le prospettive meno esaltanti per la crescita e l’inflazione; i titoli di Stato italiani beneficeranno degli sviluppi politici e il differenziale di rendimento rispetto ai governativi degli altri paesi periferici dovrebbe ridursi.

 

Al link Animasgr.it l’articolo completo a cura di F. Fois Responsabile Investment Research di Anima SGR

 

 

GAM: “La Musa dei Mercati: Rallentate le rotative”.

 

Il rialzo in pochi giorni delle curve dei rendimenti negli USA fa vacillare la tecnologia e accelera la rotazione verso i comparti più esposti al rischio pandemico. Eccesso di mercato o rientro dall’esuberanza precedente?

 

Nelle ultime settimane, il cambio di retorica è stato molto repentino. A fungere da detonatore, come spesse volte accaduto in passato, è stato il movimento al rialzo della curva dei Treasury statunitensi e ancor più, negli ultimi giorni, della curva indicizzata all’inflazione, finora rimasta relativamente indenne.

La FED tollera un aumento graduale dei tassi nominali, se accompagnato da crescita e inflazione, ma non gradisce movimenti dei tassi reali, che peggiorano le condizioni monetarie del sistema e la sostenibilità del debito nel lungo termine. Il passaggio del tasso reale decennale dai minimi storici di -1,1% al -0,8% in pochi giorni, ha quindi comprensibilmente provocato qualche fibrillazione, accelerando “reflationary trade” e rotazioni settoriali.

 

In considerazione di questo, quale sarà la views di Gam? Inseguire o meno la volatilità di mercato?

 

Al link Gam.com l’articolo completo a cura di M. De Palma, Portfolio Manager

 

 

AMUNDI: “Blue Conviction: L’inflazione torna sotto i riflettori”.

 

Alla fine dello scorso anno si parlava del pensiero: “zero inflazione per sempre”, ora invece, il tema dell’inflazione è ritornato prepotentemente sotto i riflettori, questo principalmente per due motivi:

 

  • Il primo è sicuramente legato alla campagna vaccinale e al suo successo, in particolare negli Stati Uniti;
  • Il secondo motivo, sempre americano, è legato all’ampiezza dello stimolo fiscale che l’amministrazione Biden sta pianificando per l’anno 2021.

 

Innanzitutto, è facile comprendere come, il tema dell’inflazione riguardi principalmente gli Stati Uniti, mentre l’Eurozona su questo fronte si trova ancora un passo indietro. Sicuramente ci si aspetta una ripresa dell’inflazione, a livello globale, durante il secondo trimestre, intorno al 3% per un puro effetto base, legato all’aumento del prezzo del petrolio. Ma successivamente si prevedere che le dinamiche dell’inflazione possano stabilizzarsi, attorno al 2,5%, senza mostrare una vera e propria accelerazione.

 

Il successo nella campagna vaccinale, quindi nella gestione e nel contenimento della pandemia, sarà l’elemento propulsore, che potrà consentire ai vari Paesi di riportare la crescita verso sentieri più virtuosi e laddove è presente crescita, sicuramente si creerà domanda e di conseguenza inflazione.

Il secondo grosso impulso è quello di natura fiscale, ma questo riguarda principalmente gli Stati Uniti, dove il pacchetto fiscale che è stato pensato è molto ampio e profondo, sicuramente maggiore rispetto a quello pensato nei principali Paesi Europei.

 

Individuato questo contesto di riferimento, quale può essere la conseguenza sui mercati finanziari e quali possono essere le ricadute dell’inflazione sulle diverse asset class?

 

Al link Amundi.it il podcast completo a cura di M. Defend, Global Head of Research di Amundi

 

 

EURIZON: “The Globe: La view di investimento di Eurizon”.

 

Ponendo lo sguardo verso i mercati, è possibile notare come, prosegua il recupero delle Borse, in salita la Borsa Americana, in rapida salita anche le Borse emergenti, in salita anche l’Eurostoxx, senza tuttavia recuperare l’ampio ritardo accumulato negli ultimi mesi. Prosegue il rialzo dei tassi Governativi americani, mentre si nota un timido accenno al rialzo per i tassi Governativi tedeschi. Si conferma, inoltre, la sostanziale stabilizzazione del dollaro, dopo un anno di forte indebolimento.

 

Lo scenario economico pone l’attenzione verso la pandemia e l’andamento delle vaccinazioni, che proseguono a diverse velocità, ma con una previsione di un possibile cambio di marcia durante il secondo semestre. Al momento l’andamento dell’economia è ancora principalmente influenzato da quelle che sono le misure di restrizione sociale, di stimolo monetario e di stimolo fiscale.

 

Negli Stati Uniti, ad esempio, dove le misure di restrizione economica sono abbastanza modeste anche sotto l’amministrazione Biden e gli stimoli monetari e fiscali sono molto forti, l’economia è in crescita. Infatti, sia le imprese manifatturiere, che le imprese dei servizi crescono e sono vicine al recupero del gap creato durante la recessione covid del 2020.

 

In Eurozona, la situazione risulta leggermente diversa, in quanto le imprese manifatturiere, legate al recupero dell’economia globale vanno bene, mentre, le imprese dei servizi, legate più alla domanda domestica, e quindi che soffrono di più le misure restrittive sono ancora in territorio negativo e di contrazione.

In questo contesto di riferimento, a due velocità, quale sarà la posizione di Eurizon Capital rispetto al tema principale della prova di normalizzazione dei tassi governativi? Mentre quale sarà la posizione sui mercati azionari? I mercati obbligazionari possono essere considerati una valida alternativa?

 

Al link EurizonCapital.com il video a cura di A. Conti, Resp. Macro Research di Eurizon Capital SGR

 

 

ALLIANCEBERNSTEIN: “Il futuro del trading in obbligazioni: perché è importante”.

 

La pandemia ha accelerato l’evoluzione del trading in obbligazioni e ha in parte prodotto cambiamenti per gli investitori. La discriminante in tal senso è se i gestori abbiano già adottato o meno sistemi di contrattazione ad alto contenuto tecnologico.

 

Nel mercato obbligazionario, il tempo è denaro. Ed ecco perché le nuove tecnologie che coniugano la ricerca proprietaria sul credito, il monitoraggio della liquidità di mercato e le informazioni sul portafoglio in un unico strumento completo possono accrescere la velocità di trading e la profittabilità degli investitori. Questo vantaggio tecnologico è ancora più indispensabile nel pieno di una pandemia. Dove da un giorno all’altro, i team sono passati dalla collaborazione in presenza al lavoro in remoto ed i mercati non hanno rallentato il passo per nessuno; la velocità ha acquisito ancora più importanza. Inoltre, dato che le chiusure hanno modificato le prospettive del mercato e del credito nel volgere di una notte, la velocità è tornata ad essere nuovamente cruciale.

Pandemia o no, la tecnologia può aiutare i gestori obbligazionari a scandagliare il mercato in tempo reale e, sulla base delle opportunità di mercato e delle esigenze del portafoglio, suggerire potenziali operazioni al manager in carne e ossa, il gestore di portafoglio, che può così facilmente vederne gli effetti sul profilo di rischio e rendimento. Quindi, premendo un pulsante, il gestore può approvare l’operazione per un maggior numero di conti. Gli ordini si formulano in pochi secondi, anziché nei 20-30 minuti impiegati in passato dai trader nel migliore dei casi, senza il rischio di un errore umano potenzialmente oneroso.

Questa stessa tecnologia aiuta a investire più rapidamente i nuovi portafogli. Tre anni fa occorrevano in media 35 giorni per investire un nuovo portafoglio al 90%. Oggi, questo stesso risultato può essere ottenuto nella metà del tempo, sempre che i gestori obbligazionari siano in grado di padroneggiare la rivoluzione tecnologica. Un giorno in più di capitali investiti equivale a maggiori interessi guadagnati. Infine, una tecnologia più all’avanguardia permette ai trader di ignorare le informazioni irrilevanti nel mercato obbligazionario (i cosiddetti rumori di fondo), dove in ogni momento si scambiano migliaia di titoli, per trovare opportunità e liquidità.

 

Al link AllianceBernstein.com l’articolo completo a cura di J. Switzer, S. Doroudian, E. Bigley

 

 

T.ROWEPRICE: “Asset a rischio ancora in rialzo, ma è un rally vulnerabile”.

 

Dalle elezioni negli Stati Uniti i prezzi degli asset sono aumentati costantemente. È un rally che può continuare? Si pensa di sì, dato che è sostenuto da tre driver importanti. Tuttavia, ci sono altrettanti rischi che minacciano l'attuale fase di rialzo. I principali tre driver sono stati:

Rifocalizzazione sul ciclo economico:

In prima istanza, il rally dei mercati potrebbe essere associato al risultato delle elezioni americane, tuttavia N. Schmidt pensa che, l’aumento dei prezzi degli asset abbia poco a che fare con il risultato delle urne, ma quello che può aver influito positivamente, invece, è il fatto che il mercato ora ha un problema in meno a cui pensare. In vista delle elezioni, gli investitori erano talmente preoccupati da come le diverse combinazioni di governo avrebbero influenzato i mercati da non accorgersi del fatto che, probabilmente, si stava entrando nella prima fase della prossima espansione del ciclo economico. Una volta lasciate alle spalle le elezioni americane, gli investitori possono concentrare l’attenzione sul ciclo economico, il vero motore del rally di mercato;

Misure di stimolo negli Stati Uniti:

Il secondo driver può essere cercato nella prospettiva di un forte stimolo negli Stati Uniti. Dove non è previsto un inasprimento della politica monetaria, date le numerose sfide poste dal coronavirus, almeno fino ad un sostanziale miglioramento della performance dell’economia. Inoltre, sono previste numerose misure di sostegno fiscale, questi due temi permettono di mantenere la crescita e l’espansione economica;

Piani di vaccinazione:

L'ultimo fattore trainante dei prezzi è stato il lancio del vaccino. Gli investitori vivono nella speranza che entro giugno potremmo finalmente intravedere la pandemia da coronavirus dallo specchietto retrovisore. Se dovessimo essere così fortunati, l'incertezza verrebbe meno e l'ottimismo aumenterebbe l'ottimismo. Tutto questo porrebbe le basi per un boom economico.

Sebbene i tre fattori sopra descritti forniscano una solida base per gli asset rischiosi, quali sono ri rischi che potrebbero minacciare l’attuale fase di rialzo?

Al link T.RowePrice.com l’articolo completo a cura di N. Schmidt, Chief International Economist

 

KAIROS: “Italia: Opportunità ed evoluzione dal Governo Draghi”.

L’annuncio del 2 febbraio da parte del Presidente Mattarella di voler nominare Mario Draghi come possibile Primo Ministro di un governo tecnico di larghe intese, è stato un momento di svolta per i listini italiani che hanno recuperato in fretta tutta la sottoperformance del mese precedente derivante dalla crisi politica, e che ora stanno sovraperformando il resto dei mercati europei man mano che giungono notizie positive riguardo alla creazione del nuovo Governo sostenuto dalla maggior parte dei partiti. In questa prima fase a guidare il rimbalzo di mercato sono state sicuramente le banche e i titoli finanziari tradizionali; questi hanno beneficiato materialmente dal restringimento dello spread sotto i 100 punti e in generale dal miglioramento dell’outlook del paese che inevitabilmente porterà a un rerating del settore che trattava a forte sconto sul patrimonio relativamente ai peer europei. Assieme ai finanziari sono andati bene i titoli legati al re-opening e più correlati con il ciclo economico e il pick-up dell’inflazione, mentre hanno sottoperformato i titoli growth e le utilities che soffrono la risalita dei tassi e il riposizionamento degli investitori.

Ma quali possono essere le opportunità per l’Italia e rischi derivanti dalla formazione di questo nuovo Governo?

 

Al link Kairos.com l’articolo completo a cura di M. Trabattoni, Head of Italian Equity.

Da Marco Chinaia - Junior Financial Analyst presso Quantalys Italia.