Asset allocation strategica ai tempi del coronavirus

Pubblicato il 24/03/2020 - Alessia Vicario & Luigi Carta
La forte volatilità e le perdite sui mercati finanziari indotte dalla pandemia del coronavirus costituiscono un importante stress test per misurare la tenuta dell’asset allocation ed il ruolo dell’orizzonte temporale.

Al fine di avere qualche termine di confronto sulla gravità delle perdite che stanno soffrendo i portafogli della nostra clientela in queste ultime settimane e al fine di provare a stimare, soprattutto, l’orizzonte temporale che sarà necessario attendere per recuperare tali perdite,    abbiamo selezionato cinque dei venti portafogli modello che popolano la frontiera efficiente Quantalys e analizzato il loro comportamento in tre diverse situazioni critiche di mercato - attentati del 2001 all’interno della crisi delle dot-com, fallimento Lehman Brothers del 2008 e la crisi del debito sovrano del 2011 – e la loro risposta nel breve e nel lungo periodo.

                 

I portafogli modello sono stati selezionati in modo da essere coerenti con i cinque classici profili di rischio - molto prudente, prudente, equilibrato, aggressivo e molto aggressivo – come è possibile osservare dalla ripartizione che presentano tra safe e risky assets.

Nel dettaglio le composizioni per singole asset class dei cinque portafogli modello selezionati.

AA 4 - Molto Prudente

AA 8 - Prudente 

AA 12 - Equilibrato 

AA 16 - Aggressivo 

AA 20 - Molto Aggressivo 

 

Attentati 2001 all’interno della crisi delle dot - com (11 settembre 2001 – 30 settembre 2001)

Il primo evento che abbiamo testato è quello relativo agli attentati terroristici che, nel 2001, hanno colpito l’America determinando delle ripercussioni a livello globale anche per effetto della crisi in atto delle dot-com. L’evento “attentati 2001” in Quantalys copre l’orizzonte temporale che va dall’11 settembre 2001 al 30 settembre 2001. La tabella di seguito riportata, evidenzia, per ciascuno dei cinque portafogli considerati, la performance e il max drawdown messi a segno in quei 20 giorni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come hanno risposto i portafogli nel breve periodo - 1, 3 e 6 mesi- e nel medio lungo periodo – 1,3,5 anni?

(data di partenza utilizzata per ciascun periodo: 11.09.2001)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fallimento  Lehman Brothers ( 15 settembre 2008 – 9 marzo 2009)

Il secondo evento che abbiamo testato è quello relativo al Fallimento Lehman Brothers, che copre l’arco temporale che va dal 15 settembre 2008 al 9 marzo 2009. La tabella che segue riporta, per ciascuno dei cinque portafogli considerati, la performance e il max drawdown registrato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come hanno risposto i portafogli nel breve periodo - 1, 3 e 6 mesi- e nel medio lungo periodo – 1,3,5 anni ?

(data di partenza utilizzata per ciascun periodo: 15.09.2008)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Crisi del debito sovrano (5 luglio 2011 – 22 settembre 2011)

Il terzo evento che abbiamo testato è quello relativo alla Crisi del debito sovrano che copre l’arco temporale che va dal 5 luglio 2011 al 22 settembre 2011. La tabella seguente riporta, per ciascuno dei cinque portafogli considerati, la performance e il max drawdown registrato.

 

 

 

Come hanno risposto i portafogli nel breve periodo - 1, 3 e 6 mesi- e nel medio lungo periodo – 1,3,5 anni?

(data di partenza utilizzata per ciascun periodo: 5.07.2011)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Coronavirus

Come hanno risposto i portafogli analizzati nel primo della crisi sanitaria che ha colpito il nostro paese?

La tabella seguente riporta, per ciascuno dei cinque portafogli considerati, la performance registrata dal 21 febbraio 2020 al 19 marzo 2020.

 

 

 

 

 

Dal confronto con quanto accaduto ad un mese dall’inizio di ciascun degli eventi considerati, emerge chiaramente come le perdite registrate dai cinque portafogli modello nel primo mese di questa crisi sanitaria non siano mai state registrate negli altri eventi analizzati. Quello che colpisce è la violenza del fenomeno sia per la sua portata (e quindi per la dimensione delle perdite), sia per la velocità di trasmissione verso mercati finanziari di una crisi che ha origini nel settore sanitario.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nonostante ognuno degli scenari presi in considerazione si caratterizzi per specifiche peculiarità, possiamo intravedere possibili elementi comuni con quello che stiamo registrando in queste ultime settimane.

Sia la crisi del 2008 che quella del 2011 sono endogene ai mercati finanziari. Nel primo caso, la crisi nasce dai problemi di trasparenza degli stessi mercati;  nel secondo caso, dai dubbi circa la sostenibilità del debito pubblico. Al contrario, la natura della crisi del 2001 (attentato terroristico) e di quella attuale (sanitaria) è esogena ai mercati finanziari, ai quali comunque si trasmette rapidamente a causa dell’emotività e del blocco di numerose attività economiche.

La gestione della crisi del coronavirus potrebbe produrre nel medio lungo termine una nuova crisi del debito. Memori di quanto successo nel passato, sia le banche centrali, sia i singoli Stati hanno, infatti, messo in atto sin da subito politiche monetarie, da un lato, e politiche fiscali, dall’altro, espansive che, a differenza del 2008 e del 2011, coinvolgono anche il settore privato.

 

Da Alessia Vicario & Luigi Carta - Financial Analyst presso Quantalys Italia.